Nel mondo dell’automobilismo, pochi componenti hanno avuto un impatto così significativo sul comportamento dinamico dei veicoli quanto la sospensione a doppio braccio oscillante.
Conosciute anche come “double wishbone” o “sospensioni a quadrilatero articolato”, queste sospensioni rappresentano una delle soluzioni più sofisticate e performanti mai adottate, inizialmente sviluppate per le auto da corsa e successivamente introdotte anche sulle auto stradali ad alte prestazioni. La loro capacità di garantire prestazioni superiori è particolarmente apprezzata nel programma di sviluppo delle auto da pista.
Inoltre, stabilità, precisione in curva e migliore aderenza, che è uno dei principali benefici delle sospensioni ispirate alla Formula 1, ha segnato una svolta epocale nella progettazione automobilistica.
Questo articolo approfondisce il principio di funzionamento della sospensione a doppio braccio oscillante, le loro applicazioni nel motorsport e nella produzione di serie, i vantaggi, gli svantaggi e l’evoluzione tecnologica che le ha rese uno standard nelle vetture sportive e di lusso.
La sospensione a doppio braccio oscillante ha visto la luce nei primi decenni del XX secolo, in particolare nel mondo delle auto da pista, ossia nelle competizioni automobilistiche. L’obiettivo era garantire una geometria delle ruote più stabile durante la corsa, specialmente nei cambi di carico laterale dovuti alle curve affrontate ad alta velocità.
Questo schema sospensivo, grazie alla sua configurazione a due bracci sovrapposti collegati da snodi, permetteva un controllo più preciso di camber, convergenza e rollio, essenziale per gli appassionati di auto che cercano prestazioni elevate, garantendo una maggiore aderenza degli pneumatici anche nelle condizioni più estreme.
Le Formula 1 furono tra le prime categorie a impiegare con successo le sospensioni a quadrilatero articolato, seguite dalle vetture da endurance e rally. Il principio di base era semplice ma efficace: ridurre al minimo le variazioni indesiderate dell’angolo delle ruote, mantenendole il più possibile perpendicolari al manto stradale durante le sollecitazioni.
Una sospensione a doppio braccio oscillante è costituita da due bracci, uno superiore e uno inferiore, che collegano il mozzo della ruota al telaio. Questi bracci, simili a dei triangoli isosceli, sono fissati tramite snodi sferici e silent block che ne consentono i movimenti rotazionali.
All’interno di questo schema si integra l’ammortizzatore e la molla elicoidale, spesso montati in posizione inclinata o coassiale, a seconda dello spazio disponibile e delle esigenze progettuali.
Il grande vantaggio è che ciascun braccio può essere dimensionato e orientato per controllare in modo indipendente il movimento verticale, longitudinale e trasversale della ruota, migliorando così la guida in pista. Questo porta a un’elevata personalizzazione della cinematica sospensiva, che è fondamentale per ottenere un comportamento dinamico ottimale.
Dagli anni ’80 in poi, le sospensione a doppio braccio oscillante hanno cominciato a essere impiegate su diverse vetture stradali ad alte prestazioni, spesso prodotte da marchi come Ferrari, Honda, BMW, Mercedes-Benz e Lexus e progettate per offrire un’esperienza di guida in pista.
Il motivo è presto detto: le auto sportive devono mantenere alti livelli di controllo, aderenza e comfort anche su percorsi misti o durante una guida aggressiva.
Uno degli esempi più iconici è la Honda NSX degli anni ’90, progettata con un telaio completamente in alluminio e sospensione a doppio braccio oscillante sia all’anteriore che al posteriore. Questo schema consentiva alla vettura giapponese di offrire una guida straordinariamente precisa e comunicativa, paragonabile a quella di una supercar europea.
Uno degli aspetti che rende questo sistema così apprezzato è la sua capacita di mantenere una geometria ottimale della ruota in qualsiasi condizione di guida.
Mentre altre sospensioni, come il MacPherson, mostrano variazioni significative dell’angolo di camber durante il movimento verticale, le sospensioni a doppi bracci riducono sensibilmente questi cambiamenti, mantenendo il contatto ottimale dello pneumatico con la superficie stradale.
Questo si traduce in una serie di vantaggi tangibili: una maggiore capacità di affrontare curve ad alta velocità, tipica delle auto da pista. stabilità in curva, una migliorata risposta dello sterzo, una frenata più controllata e un comfort che, pur essendo rigido nei contesti sportivi, può essere modulato per adattarsi a una guida stradale.
Tuttavia, questo tipo di sospensione non è esente da difetti. Il primo e più rilevante è la complessità costruttiva. Richiede molto spazio laterale, è difficile da integrare nei vani ruota delle auto compatte e necessita di calcoli precisi per funzionare al meglio.
Inoltre, la manutenzione può risultare più onerosa: gli snodi sferici e i bracci, sottoposti a carichi elevati, tendono a usurarsi più rapidamente rispetto a sistemi più semplici.
Il secondo limite è il costo. La produzione di sospensioni a doppi bracci comporta l’impiego di materiali leggeri ma resistenti (come l’alluminio o le leghe composite) e di lavorazioni meccaniche precise, fattori che aumentano sensibilmente il prezzo finale del veicolo.
Per questo motivo, è più facile trovare questo schema su auto premium, sportive o da competizione, mentre rimane raro nel segmento delle utilitarie.
Negli ultimi anni, le sospensioni a doppio braccio hanno beneficiato dell’evoluzione della tecnologia, integrandosi con sistemi elettronici avanzati.
Le moderne vetture equipaggiate con questo tipo di sospensione possono disporre di controllo attivo dell’assetto, sospensioni adattive, ammortizzatori a controllo elettronico e addirittura sterzatura integrale.
Un esempio di applicazione all’avanguardia è la Ferrari 296 GTB, che utilizza sospensioni a doppio braccio con geometrie raffinate e componenti realizzati in materiali compositi.
Oppure la Tesla Model S Plaid, che combina sospensioni sofisticate con software di controllo dinamico per offrire performance eccezionali sia in rettilineo che in curva.
A differenza del MacPherson, più economico e compatto, il doppio braccio offre una superiore tenuta laterale e una risposta più lineare dello sterzo. Rispetto al sistema Multilink, il double wishbone è spesso preferito per la sua geometria più prevedibile e la maggiore facilità di messa a punto per usi sportivi, anche se il Multilink offre una versatilità maggiore nelle configurazioni posteriori.
Infine, il confronto con le sospensioni a ponte torcente è impari: quest’ultime sono progettate per la semplicità e il basso costo, senza particolari pretese in termini di performance.
La sospensione a doppio braccio oscillante rappresentano un vero e proprio simbolo di raffinatezza ingegneristica e di vocazione sportiva.
Nate in pista e affinate nel corso dei decenni, continuano a essere un punto di riferimento per chi cerca prestazioni dinamiche elevate e controllo millimetrico della vettura.
Sebbene i costi elevati e la complessità ne limitino l’applicazione nei veicoli di massa, le tecnologie emergenti e l’automazione della produzione potrebbero renderle più accessibili in futuro, anche per gli appassionati di auto.
Nel frattempo, rimangono la scelta privilegiata per chi, su strada come in pista, non accetta compromessi tra comfort e performance.
La sospensione a doppio braccio oscillante è un sistema di sospensioni che utilizza due bracci per supportare il telaio dell’auto, migliorando la stabilità e la maneggevolezza, soprattutto nelle auto sportive e da corsa.
Le sospensioni posteriori a doppi bracci oscillanti offrono prestazioni superiori in termini di trazione e stabilità, permettendo una migliore presa del pneumatico sulla pista e riducendo il peso grazie all’uso di materiali come la fibra di carbonio.
Le sospensioni anteriori a doppi bracci oscillanti contribuiscono a una migliore posizione di guida e a sensazioni di guida più coinvolgenti, consentendo ai piloti di affrontare traiettorie su una pista con maggiore precisione e controllo.
Sì, molte auto di serie, in particolare quelle sportive, incorporano sospensioni a doppi bracci oscillanti per migliorare la dinamica di guida e offrire un’esperienza di guida più emozionante, ispirandosi ai sistemi utilizzati nel mondo delle corse.
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